martedì 20 aprile 2010

A MIA MADRE

“La mamma ed io avevamo i nostri miti, i nostri linguaggi segreti, i nostri scherzi rituali…. In pubblico avevamo le nostre intese: bastava un’occhiata!” Jean Paul Sartre.


La guardo in silenzio e mi accorgo di quanto sia forte. Minuta, capelli biondi e un sorriso protettivo. Una donna con forti valori e con alle spalle anni e anni di campagne elettorali. Mi ha insegnato tanto e lo fa tutt'ora. Il momento del pranzo è il nostro preferito: parliamo, discutiamo, ci rendiamo conto di essere l'una lo specchio dell'altra. A lei confido tutto come se fosse la mia migliore amica. Non ho paura di lei anzi la guardo sempre con ammirazione. Le sue passioni sono diventate nel tempo le mie: la lettura, il burraco e la politica. Quest'ultima ci vede molto, anzi troppo, vicine. Non ha mai additato per i miei errori ma si è seduta al mio fianco convinta di farmi ragionare. E' forse l'unica ad entrare nella mia mente senza chiedere permesso, ed è l'unica che trova sempre parole di conforto.
E' una persona estroversa e combattiva. Raramente l'ho sentita lamentarsi e questo è forse il suo più grande pregio. E' abituata a trovare soluzioni alternative.
Vedi mamma sempre con la sigaretta accesa, non può vivere senza le sue Club.
Dico sempre di avere una mamma alternativa, si sente a suo agio in qualsiasi occasione e soprattutto con i più giovani. Mi piace quando mi critica e mi sento realizzata quando apprezza quello che faccio e che penso.
Sin da piccola le ho dato guai. Ricordo quando tentava di farmi stare seduta a fare i compiti minacciandomi con il cucchiaio da cucina, quello di legno, che sulle mani può far male.
La mattina mi sveglia con il profumo di caffè e da lì iniziano le nostre lunghe chiacchierate e confessioni. Penso di assomigliarle molto caratterialmente. Mamma non sopporta le persone bugiarde, la tv accesa durante il pranzo domenicale, andare a letto presto.
Oltre ad essere una mamma unica è anche una donna speciale.

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